Il Gran Mogul: un diamante di 780 carati
Il Gran Mogul fu scoperto verso il 1550 nelle miniere di Gani in India. Il peso della pietra grezza è stimato a 780 carati.
È quanto riferisce il gioielliere francese Tavernier nei suoi racconti, uno dei primi europei ad aver potuto contemplare il tesoro imperiale e in particolare il Grand Mogul. Le sue indagini gli hanno permesso di scrivere resoconti dettagliati sui tesori persiani e indiani.
All’epoca di Luigi XIV il diamante apparteneva all’imperatore Aurangzeb che affidò il taglio a Hortensio Borgis. Il taglio scelto fu un “taglio a rosa” un emisfero composto da sfaccettature orizzontali giustapposte. Purtroppo, a causa di vari errori di manipolazione, il peso del diamante venne ridotto a 280 carati, cosa che fece infuriare l’imperatore che fece condannare il tagliatore veneziano a decine di colpi di frusta e ad una multa che lo rovinò.
Il diamante andrà al successore dell’imperatore, ma alla caduta di Delhi nel 1739 lo scià Nadir si impadronì della pietra e dopo il suo assassinio se ne persero le tracce.
Secondo alcuni storici e gemmologi, la sua traccia sarebbe stata ritrovata tra i tesori dell’ex scià d’Iran, con il nome di Riai-Noor (“mare di luce” in persiano). Altri sostengono invece che il diamante sarebbe stato ritagliato, rendendolo così irriconoscibile. Porterebbe il nome di Orloff, un diamante di forma simile e un peso di 193 carati, incastonato sullo scettro degli zar di Russia.
Tuttavia, la maggio parte degli storici concordano che entrambi i diamanti hanno origini completamente diverse.